Esperimenti di “mirroring ricorsivo” al TEDxBergamo

Roberdan
2 min readApr 26, 2015

Durante tutto il talk al TED Global 2013 siamo stati focalizzati nell’offrire a nostro figlio, Mario, l’opportunità di “specchiarsi” in tutte le persone che erano nel teatro ad ascoltarci: se riguardate i minuti finali del video (http://go.ted.com/brqG) ve ne rendete conto subito. E noi non avevamo resistito alla tentazione di metterci alla sua stessa altezza e condividere la sua prospettiva.

Si perchè quando guardi dalla prospettiva di un bimbo di allora 2 anni e mezzo, tutte quelle persone sedute che ti guardano hanno una cosa magica in comune: sono tutte uguali.

Perchè nonostante le differenze di colore, di razza, di religione, di capacità fisiche o mentali, quel giorno, da quel punto di vista, Mario (e noi con loro) abbiamo visto solo persone tutte uguali, per un attimo eravamo tutti “normali”, il “new normal” come dicono gli americani.

Volevamo dare a tutti la possibilità di guardare il mondo
dalla prospettiva di un bambino di 4 anni

Qualche settimana fa, quando ci han chiesto di raccontare al TEDxBergamo come siamo passati, in questi ultimi due anni, dall’idea di aiutare i bambini colpiti da ictus pediatrico all’azione con FightTheStroke, ci è tornato in mente quel momento in cui eravamo in ginocchio e condividevamo la prospettiva di Mario. Un ricordo talmente bello che … volevamo condividerlo con gli altri.

All’inizio ci eravamo persi tra collegamenti wi-fi, effetti scenografici, skype, telefoni, computers etc etc…poi, come spesso succede, in una telefonata ci dicono: abbiamo una camera mobile già collegata … allora è tutto ancora più semplice ;-)

A che serve tutto ciò? Ovvio…a far vedere che siamo tutti uguali :-)

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Roberdan

Trying to be a good #mirror for Mario, @la_Franci and the world around us. OnlineLearning @microsoftitalia, CEO @FightTheStroke, our TED http://go.ted.com/boCR